11 April 2011
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"Il lavoro rende liberi": la stessa scritta che accoglieva i deportati all'ingresso di Auschwitz accoglierà gli spettatori all'ingresso dell'auditorium; il lager è qui, oggi, il passato bussa alla porta e abbiamo il dovere di ascoltarlo. A testimonianza del fatto che quello della memoria – anzi, della Memoria – è un doloroso esercizio che richiede di essere ripetuto costantemente (quando ci si ferma l'oblio avanza senza fatica), il Frantoio di Fucecchio, in seguito ad una grande richiesta da parte delle scuole del circondario, ripropone il viaggio, quello dei deportati e quello del pubblico, fra passato e presente, perché il dialogo fra i due tempi rimanga vivo.
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