L'Eccidio Verbatim
Quando buttarono giù il ponte dell'Arno era una domenica mattina, la mia cognata Silvia mi disse Scappa buttano le bombe, ma io non avevo paura delle bombe e andai sull'aia a vedere gli aerei americani.
Io non avevo paura delle bombe, ma dei tedeschi perché una volta si volevano divertire con me.
Era il 26 Agosto, io ero in cucina a fare la pasta sfoglia insieme a mia madre, all'improvviso sentii un boato e la cucina si riempì di polvere e fumo.
Quando la polvere e il fumo si furono dileguati mi accorsi che mia mamma Pia era accasciata in terra in un bagno di sangue.
Gridai: Venite, la mamma è stata colpita da una scheggia.
Andai a prendere dei pezzi di biancheria per tamponare la ferita e con l'aceto la disinfettai.
Non c'era più niente da fare.
Le lavai il viso, la pancia, le mani, le gambe e i piedi e le acconciai i capelli.
Poi con un carretto insieme al babbo la portai al cimitero.
Estratto da "L'Eccidio Verbatim" di Firenza Guidi.
Presentato per la prima volta a Massarella, Fucecchio (Fi)
Piazza Sette Martiri
domenica 23 agosto 2009
foto A. Pucci