La Bocca del Ragno

Il lavoro ispira. E in un periodo di precarietà, ecco un excursus su donne che, in diversi periodi storici, sono accomunate proprio da questo unico filo conduttore: il lavoro. La Bocca del Ragno è una nuova drammaturgia ispirata alla figura dell'Episcopessa: donna, religiosa, amministratrice di anime e di beni, avvolta nel mistero.

Accanto a lei si ergono altre figure femminili del mondo medievale europeo: Egeria_ la pellegrina; Baudonivia_ la biografa; Dhuoda_ la madre che cerca di trasmettere il suo affetto al figlio lontano; Rosvita_ la poetessa; Trotula_ la prima donna a stendere un trattato sistematico di ginecologia; Eloisa_ l'intellettuale, colta e appassionata amante di Abelardo; Ildegarda da Bingen_ la profetessa; Caterina da Siena_ la mistica e visionaria. 

Donne fragili e potenti che hanno saputo proiettare la loro ombra sui contemporanei, lasciando un segno in epoche in cui il posto della donna nella società non era legato al talento, alla passione o alla professione. Ci immergiamo in un mondo femminile, in cui trovano posto la nobildonna austera e la meretrice, l'attrice tragica e l'innamorata; ci sono le popolane sporche di terra e orgogliose e le religiose dallo sguardo scrutatore. Intorno a loro gente in transito, frati, soldati, artisti, in un cosmo pieno di contraddizioni, fatto di materialità e spiritualità, concretezza e leggende. La luce e la terra sono gli unici due elementi scenografici nella performance. Le stanze dell'auditorium diventano un percorso in cui le lampadine fanno da guida allo spettatore: si entra in questo mondo a passo incerto, se ne sente l'odore, le immagini affiorano dalla penombra, si odono sussurri, voci.

Questo nuovo dramma si inserisce nel mosaico del Teatro delle Radici, a cui la Guidi si dedica da tempo: un altro viaggio alla ricerca di noi stessi, della nostra terra, del nostro passato; in questo passato sprofondiamo e lo sentiamo vivo, vi scorgiamo, come in una sorta di girone profano, questo mondo medievale al femminile, figure misteriche e carnali; ne assaporiamo la forza, l'energia, la potenza, ne intuiamo il duro lavoro fra incenso, inchiostro e catene. Su tutte loro svetta l'Episcopessa, nella sua gigantesca e imperscrutabile gonna.

Quando
30 novembre 2008, ore 18.00 e 21.00
Dove
Auditorium “La Tinaia”, Parco Corsini, Fucecchio