Sguardo, Parola e Corpo 2_HORS DE MOI/FUORI DI ME

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Presentazione del laboratorio di training del performer ideato e condotto da Firenza Guidi

Che cos'è che il performer deve trovare dentro e cosa fuori di sé? Che cosa significa essere fuori di sé? Pazzia, rabbia, un senso di smarrimento? Una bellezza? Che cos'è la bellezza in performance? Che cos'è la bellezza senza fronzoli? Dove risiede la bellezza quando il performer (per esempio circense) deve avere un training fisico monolitico che potrebbe offuscarla? La bellezza- muove e cambia le persone? Può esistere la bellezza senza la profondità? La bellezza ha a che fare con una luce interiore ed esteriore? Come una specie di aura che li rende più belli?

Queste le domande che hanno indirizzato Firenza Guidi nel condurre il laboratorio HORS DE MOI/FUORI DI ME, il secondo workshop della stagione 2011-2012 dedicato alla formazione del performer a trecentosessanta gradi. Durante lo svolgersi di HORS DE MOI/FUORI DI ME il filo conduttore è stato l'espressione della bellezza dal lato performativo, e l'esplorazione delle innumerevoli conseguenze umane che essa comporta: prime fra tutte, il fascino e il desiderio.

Il performer infatti, quando è capace di mantenere il suo status di persona unica e irripetibile, con una sua vita interiore e pensieri che l'audience non conosce, offre al pubblico sé stesso in modo da diventare, metaforicamente, oggetto del desiderio dello spettatore. Ed è proprio nel suscitare l'immaginario di chi assiste alla performance, facendo appello alla sua fantasia e alla sua voglia di conoscere il personaggio e la storia che si porta dietro, seducendo lo spettatore (secondo l'etimologia latina del termine, cioè conducendolo a sé) che, secondo Firenza Guidi, la bellezza entra in scena instaurando una relazione tra pubblico e performer.

L'autore scelto dalla regista per far emergere queste reciproche pulsioni pubblico-performer è Tennessee Williams. Williams è un maestro del desiderio negato. Omosessuale mai dichiarato, i suoi drammi scioccarono l'America degli anni ''50 portando alla ribalta l'ambiguità e la vulnerabilità dell'essere umano. I suoi testi sono viscerali e accarezzano pericolosamente temi e argomenti tabú. E nella sua drammaturgia troviamo alcuni dei monologhi più belli scritti per personaggi femminili, interpretati ai tempi dell'Actor's Studio da Liz Taylor, Marlon Brando, Paul Newman, Richard Burton e anche dalla nostra Anna Magnani in "La Rosa Tatuata".

"La ricerca della bellezza, nel mio lavoro di formatrice e di regista, pesca nel torbido, si sporca le mani, si invischia con gli alti e bassi dell'umano in quanto sguardo, respiro e corpo. Il desiderio – dice la Guidi - è quello di creare un teatro autentico e seducente. Il performer non recita ma vive, esiste, si relaziona a uno spazio o a una situazione, proprio come nella vita. Il training del performer è quello di scoprire e consolidare un'individualità e un'autenticità creativa."

Quando
venerdì 27 aprile 2012, ore 21:15
Dove
Auditorium "La Tinaia", Parco Corsini, Fucecchio (FI)
Ufficio stampa
Camilla Rigatti