Lovelace
07 February 2009
"Il mio nome è Marco, e sono un libertino". Inizia così la nuova immersione di Firenza Guidi nell'universo dei sentimenti umani ponendo l'accento sulla seduzione nelle vesti di uno dei suoi maggiori esponenti: il Don Giovanni. La seduzione come tema principale è il viaggio di ricerca che vede impegnate le classi 4e del Liceo Checchi di Fucecchio. Più di 40 ragazzi si guarderanno dentro per trovare quella parte di sé che seduce o che si lascia sedurre. Un Don Giovanni, quindi, tutto contemporaneo sebbene indossi una camicia con la rouche e sia passato tra le mani di Tirso de Molina, Molière, Byron, Richardson e giù fino a Mozart e Saramago, artisti di ogni tempo che hanno tradotto nelle sfumature più diverse questo grande mito.
Nella Palestra della scuola elementare Pascoli, luogo dello spettacolo, ci aspetta una scenografia di dieci letti. "Perché", chiediamo alla regista? "Sono partita da Tirso de Molina, dalla Spagna e immediatamente ho immaginato il conquistatore Don Giovanni al centro di un'arena di tori. A delimitare circolarmente l'arena, ho cercato di creare un'alternanza di letti perfettamente rifatti e letti sconvolti dalla guerra e strategia della conquista. Il Don Giovanni rispecchia e interpreta in modi diversi il tema della seduzione e del potere immenso che questa ci dà sull'altro, la vittima da annientare, sia esso uomo o donna. Come diverse sono le trame di ogni esistenza, la seduzione vissuta, a volte, in maniera assoluta e totale non lascia spazio al senso di colpa e al rimorso; altre volte, invece, non ha il potere di contrastare la forza della morale e delle convenzioni sfumando in un finale tragico.
Nella performance, l'azione scenica si articola in maniera corale in una trama di passioni a cui è impossibile sottrarsi, trasformando il vissuto in una estensione di se stesso, ogni senso si amplia, la vita diventa tangibile, ogni attimo, sogno, estasi, delirio, diventa possibile e in tutto ciò l'animo umano si divincola fra sentimenti avversi. Da qui il titolo Lovelace, ispirato all'omonimo libertino nel romanzo di Samuel Richardson, Clarissa. Nella pronuncia inglese, il nome significa ambiguamente sia "lacci d'amore" che "senza amore", perché il desiderio e la sete di seduzione e di potere che si ripete e non si può mai soddisfare, ha cancellato il sentimento vero e puro dell'amore vero ed eterno.
Insieme a Firenza Guidi, troviamo al lavoro un team d'eccezione italiano e straniero, nella cosmopolita compagnia del Frantoio: Claire Tucker e Costanza Egizia Travaglia ai costumi, Lisa Savini ed Eleonora Gronchi come performer e musiciste, Francesco Cinelli alla scenografia, Tim Way alla parte tecnica, Francesco Cerrai, all'organizzazione. A questi, si affiancano i veri protagonisti del laboratorio/spettacolo: i ragazzi dell'Istituto Checchi, sezione Liceo. Ecco i loro nomi: Giulio Menichetti , Federico Benvenuti , Chiara Iacobelli, Annalisa Bitozzi, Andrea Prosperi, Caterina Lucchesi, Samuela fagiani, Chiara Nardi, Giulia Kazaferi, Alice Bonaccorsi, Silvia Sani, Gabriele Chinni, Alessandro Barnini, Lorenzo Buti, Vittorio Dini, Giulia Caverni, Barbara Alpini, Serena Imbriale, Claudia Tessitori, Benedetta Soldaini, Lorena Palazzotto, Giulia Buti, Francesco Corsi, Greta Onesti, Nicola Ceccarini, Silvia Guiducci, Francesca Martini, Luca Giannoni, Emilia Boldrini, Franco Sarti , Davide Mariotti, Diego Pozzolini, Marco Esposito, Leonardo Paolucci, Giuseppe D'Aniello.
- Quando
- sabato 7 febbraio 2009 ore, 19.00, 21.00, 23.00
- Dove
- Palestra della scuola G. Pascoli, via L. Giordano n.30, Fucecchio