Auschwitz, Diari e Cult: per il Frantoio una settimana dedicata ai giovani, alla diversità e alla memoria
18 March 2012
Si è appena conclusa una settimana che ha visto i giovani come protagonisti delle attività del Frantoio di Fucecchio e della sua direttrice artistica, Firenza Guidi, con tre progetti che hanno avuto come tematica centrale quella della diversità, uno dei quali proseguirà fino alla fine di Aprile. Già da un mese infatti il team del Frantoio è impegnato, insieme agli alunni delle classi quarte dell'I.P.S.I.A. "A. Checchi", nella realizzazione di CULT, progetto promosso dall'Assessorato all'Immigrazione e Intercultura del Comune di Fucecchio e dedicato ai giovani delle seconde generazioni di stranieri in Italia, futuri cittadini del nostro Paese (il titolo, infatti, oltre ad avere un significato a sé, è l'abbreviazione di "culture").
Il progetto CULT si snoda attraverso un percorso che prevede la progettazione, creazione e realizzazione di vari tipi di artefatti, il primo dei quali è il blog contenente foto e video realizzati dai ragazzi, che tutti possono visitare all'indirizzo www.elanfrantoio.org/cult. Obiettivo finale sarà l'ideazione e la messa in scena di una performance dal titolo omonimo, che gli studenti del "Checchi" creeranno da zero sotto la supervisione dei professionisti del Frantoio, costruendone la scenografia, scrivendo e registrando la colonna sonora, mettendo a punto atmosfere e costumi. Il lavoro si compone sessioni giornaliere che vedono la partecipazione dei ragazzi divisi in corsie tematiche, e si avvale della collaborazione di artigiani della zona che mettono i propri laboratori e il proprio mestiere a disposizione degli studenti. L'intento è quello di far confluire nel progetto desideri, sogni e miti dei ragazzi che lo animano, un gruppo che nonostante l'eterogeneità dei caratteri e soprattutto delle provenienze geografiche (le classi sono composte da studenti di nazionalità albanese, cinese, spagnola, sudamericana), ha dimostrato di possedere un immaginario comune, caratterizzato dalle stesse figure iconiche della contemporaneità.
La diversità ha incontrato invece la memoria in AUSCHWITZ, che oltre allo spettacolo aperto alla cittadinanza di Sabato 17 Marzo è stato messo in scena per tutta la settimana in orario mattutino, con performance aperte in esclusiva alle scuole secondarie di primo grado del Circondario e le sessioni di recupero del progetto DIARI, di cui hanno usufruito le classi dell'Istituto "Leonardo da Vinci" la cui partecipazione era stata impedita a Febbraio dalla neve. La performance, scritta e diretta da Firenza Guidi, narra le vicende di un gruppo di internati nel campo di concentramento dell'omonima località polacca, e soprattutto della sistematica disumanizzazione, alienazione e annientamento dell'identità praticata dalla spietata e accurata macchina nazista, in nome di un'ideologia che nella diversità dell'altro riponeva i suoi più angosciosi timori. DIARI, che prevede, oltre alla fruizione della performance, la possibilità per i ragazzi di scrivere in tempo reale le proprie idee e impressioni su un diario fabbricato manualmente dagli stessi studenti, e AUSCHWITZ vogliono costituire per i giovani alunni delle scuole una modalità diretta e non nozionistica di educare e confrontarsi con la storia, la memoria e il valore dell'interculturalità e dell'incontro con l'altro da noi.
Diversità e intercultura faranno da base tematica per tutta la seconda parte della stagione teatrale del Frantoio, fino alla presentazione, il 21 Aprile presso la Fondazione "I Care" a Fucecchio, del lavoro dei ragazzi del progetto CULT.
Regista, autrice e direttrice di Elan Frantoio, Firenza Guidi da anni realizza performance, spettacoli teatrali e film in tutto il mondo. Gran parte del suo lavoro si ispira a fatti, memorie e fenomeni legati alla storia locale e universale. Attraverso la metodologia di lavoro della scrittrice-regista, le attività di Elan Frantoio hanno come filosofia quella di creare e mettere in scena nuove drammaturgie: nuove perché inedite nei testi e negli allestimenti scenografici, oppure nuove perché propongono adattamenti di classici originali nel loro taglio di lettura; o perché appartengono ad autori contemporanei mai rappresentati nel nostro Paese.
- Ufficio stampa
- Camilla Rigatti