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Una volta mi chiamavo Rosi

Immaginatevi di addormentarvi in una sera d'estate.
E
Immaginatevi di svegliarvi una mattina in una stanza bianca.
E fin qui nulla di strano.
Immaginatevi di non sapere che giorno è
Che ora è
O che mese o anno
Se siete vecchi o infanti
Se siete vivi o in transito attraverso un mondo parallelo.
Immaginatevi di guardarvi allo specchio
Scrutarvi da capo a piedi
L'ultima volta che vi siete visti avevate i capelli corti ora sono lunghi, molto molto lunghi

Apparentemente
non c'è nulla di cambiato
Il volto i lineamenti nulla di rotto nessuna metamorfosi visibile nessuna cicatrice o taglio o bruciatura che vi possa dare qualche indizio
Eppure io non son più io
Quanto tempo è passato?
Un mese un giorno un anno
Parrebbe un attimo o addirittura un secolo
Mi ritrovo in un letto bianco.

Estratto da "Una volta mi chiamavo Rosi" di Firenza Guidi.

Presentato per la prima volta a Fucecchio (Fi)
Auditorium La Tinaia
sabato 4 novembre 2006

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foto N. Cioni